Il segretario provinciale di Ugl, Fabio Martini, non usa mezzi termini per denunciare quanto accaduto agli agenti della polizia locale tra sabato e domenica, pochi giorni dopo un altro episodio con una paziente psichiatrica e, probabilmente, sotto l’effetto di stupefacenti, che aveva aggredito il personale del 118 e della polizia locale a graffi e sputi: «Nuovamente – ha tuonato Martini – la polizia locale è costretta a lavorare a “mani nude” perché la politica non si decide a dotare della strumentazione necessaria gli operatori e lo Stato, pur richiedendo agli agenti della polizia locale pari servizi rispetto a carabinieri e polizia, continua a non parificarli a livello di tutele previdenziali e assicurative».

L’obiettivo di Martini è quello di agire anche a livello politico: «Ho chiesto alla segreteria nazionale di convocare al ministero il sindaco – ricorda Martini-. Il testo unico 81/08 è un optional per questa amministrazione, nonostante sia molto chiaro».

«Chiediamo un comitato mensile immediato – continua – e un intervento altrettanto rapido per garantire la sicurezza degli agenti della polizia locale». Anche dopo l’aggressione in strada Marosticana ai danni di quattro agenti di stradella Soccorso Soccorsetto e a medico e infermiere del Suem, Ugl era intervenuto chiedendo che la polizia locale venisse dotata di taser. Visione condivisa anche dall’opposizione in consiglio comunale, Fratelli d’Italia in testa.

La replica era giunta dal consigliere comunale della lista Civici per Vicenza, Elia Pizzolato: «Già nel 2007 il comitato per la tortura delle Nazioni Unite lo ha giudicato uno strumento di tortura, in violazione della convenzione dell’Onu del 1984 – aveva detto – .Siamo ancor più fermamente contrari alla sperimentazione da svolgere direttamente su cittadini e cittadine di armi che non sono ancora sicure».

Fonte: Il Giornale di Vicenza e ViPiu.it del 19/08/2024.